De Nora in borsa entro fine giugno. Prezzo dell'ipo fra 13,5 e 16,5 euro, per una market cap tra 2,72 e 3,28 mld. Entrano i Garrone - BeBeez

2023-03-23 17:16:14 By : Ms. Xia Jason

di Salvatore Bruno e Giuliano Castagneto

Industrie De Nora spa, azienda leader nelle tecnologie elettrochimiche e di trattamento delle acque, si avvicina allo sbarco a Piazza Affari. La società ha infatti individuato un intervallo di valorizzazione indicativa delle sue azioni ordinarie pari 13,50-16,50 euro corrispondente a una capitalizzazione post aumento tra 2,72 e 3,28 miliardi di euro. L’offerta partirà domani per concludersi il 22 giugno (si veda qui il comunicato stampa).

De Nora pensa alla quotazione da tempo. L’idea della quotazione era già stata sul tavolo infatti a fine 2015 (si veda altro articolo di BeBeez), prima che la proprietà decidesse invece di far entrare nel capitale il fondo Blackstone Tactical Opportunities con una quota di circa il 33% nell’aprile 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). Il valore del deal allora non era stato reso noto, ma nei mesi precedenti, quando ancora De Nora pensava alla quotazione in Borsa, si era parlato di un enterprise value di circa 900 milioni. Oggi il valore del gruppo è quindi ben maggiore. E ancora maggiore di quello sulla base del quale nel novembre 2020 Snam aveva annunciato l’acquisizione del 33% del capitale (oggi Snam possiede il 35,6%), rilevandolo da Blackstone in un’operazione che aveva valutato l’intero gruppo De Nora 1,2 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Proprio in occasione dell’operazione con Snam, il ceo Paolo Dellachà aveva dichiarato a BeBeez: “Eravamo quotabili allora e siamo quotabili adesso. Ma se vogliamo fare una quotazione stellare, dobbiamo aspettare ancora un po’ per poter capitalizzare lo sviluppo del business dell’idrogeno e dimostrare che siamo unici ad avere portafogli ordini consistenti”. Il progetto di quotazione è poi ritornato in auge alla fine del 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).

L’offerta è riservata esclusivamente a investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali esteri. In offerta ci sono circa 35,08 milioni di azioni, di cui circa 14,8 milioni rinvenienti da un aumento di capitale e circa 20,26 milioni dalla vendita di azioni oggi in capo a Federico De Nora spa, Norfin spa e Snam spa, quest’ultima tramite la società AssetCompany 10. Gli azionisti venditori hanno accordato inoltre a Credit Suisse, in qualità di stabilising manager, una opzione di over-allottment per l’acquisto di un massimo di altre 5,26 milioni di azioni aggiuntive, pari al 15% delle azioni oggetto di offerta.  L’ammontare dell’operazione, in caso di prezzo di ipo al valore medio dell’intervallo di prezzo, sarebbe quindi di 537 milioni di euro ( 605 milioni circa in caso di integrale esercizio dell’opzione greenshoe).

Una buona fetta dell’offerta sarà coperta da due cornerstone investors, che si sono impegnati a sottoscrivere azioni sino a un massimo di 100 milioni di euro ciascuno. Il primo di questi è SQ Invest spa, società di investimenti che appartiene interamente a San Quirico spa, holding di partecipazioni della famiglia Garrone Mondini che controlla anche ERG, produttrice di energia da fonti rinnovabili quotata su Euronext Milan, si è impegnata ad agire come cornerstone investor nell’ambito dell’offerta. Ricordiamo che pochi giorni fa San Quirico ha siglato un accordo con il fondo australiano IFM Investor che prevede la creazione una newco alla quale farà capo il 62,5% di ERG. Di questa nuova holding, il 35% sarà controllato da IFM, che a quel punto possiederà circa il 22% della società quotata a Piazza Affari, per un investimento di oltre un miliardo di euro, in linea con la quotazione di Borsa di ERG, che capitalizza attorno ai 4,6 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). L’accordo prevede anche un’opzione per un ulteriore aumento di capitale da mezzo miliardo di euro per IFM, che a fine marzo aveva 122 miliardi di euro di asset in gestione e che in Italia ha già investito in precedenza nella BreBeMi, attraverso la controllata spagnola Aleatica (si veda altro articolo di BeBeez). Il secondo cornerstone investor è invece 7-Industries Holding BV, family office di Ruthi Wertheimer specializzato in investimenti di minoranza a lungo termine in aziende industriali a tecnologia avanzata guidate da famiglie e imprenditori. Il numero totale di azioni dell’offerta acquistate dai cornerstone investors sarebbe di circa 13,3 milioni di azioni oggetto dell’offerta, assumendo che l’opzione di sovra-allocazione non venga esercitata.

Nell’ambito dell’Offerta, Credit Suisse e Goldman Sachs International agiscono in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners, BofA Securities, Mediobanca e UniCredit in qualità di joint bookrunners. Mediobanca agisce inoltre in qualità di sponsor ai fini dell’ammissione a quotazione delle Azioni. Latham & Watkins agisce in qualità di advisor legale della società, mentre Clifford Chance è l’advisor legale dei joint global coordinators e joint bookrunners. Il Gruppo De Nora è stato assistito dai legali di Latham & Watkins, mentre le banche finanziatrici sono state supportate dai legali di White & Case.

Alessandro Garrone sarà nominato amministratore indipendente di De Nora con effetto dalla data di quotazione e subordinatamente all’investimento, ai sensi del cornerstone agreement.

IndustrieDe Nora spa nel 2021 ha realizzato ricavi totali per 616 milioni di euro (dai 500 milioni del 2020), un ebitda di 121 milioni (da 81 milioni del precedente esercizio) e un utile d’esercizio di oltre 66 milioni di euro sostanzialmente raddoppiato dai circa 33 milioni del 2020, il tutto a fronte di un indebitamento finanziario netto  189 milioni, incrementatosi di 94 milioni da fine 2020, dopo investimenti complessivo nell’anno per circa 34 milioni (si veda qui il bilancio 2021 di De Nora).

Ricordiamo che De Nora lo scorso maggio ha rifinanziato il debito esistente, assicurandosi due linee di credito, rispettivamente, da 200 milioni e 100 milioni di dollari (si veda altro articolo di BeBeez). La prima linea è stata messa a disposizione di Industrie di De Nora e la seconda a disposizione di De Nora Holdings US. In entrambi i casi il pool di banche finanziatrici è composto da BNL, Banco BPM, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e UniCredit, anche in qualità di mandated lead arrangers e bookrunners e original lenders, oltre a Banca Popolare di Sondrio. UniCredit ha agito anche in qualità di agent del finanziamento. Il finanziamento sarà utilizzato anche per supportare le necessità di capitale circolante di tutte le società del gruppo.

Il processo di crescita dell’azienda si è sviluppato tanto in maniera organica, grazie alla continua innovazione, quanto per linee esterne, attraverso importanti acquisizioni negli USA, nel Regno Unito, in Giappone e in Italia. De Nora è presente oggi con 25 sedi operative in 10 paesi con 5 centri di R&S in Italia, USA e Giappone. Il portafoglio di proprietà intellettuale del Gruppo comprende attualmente circa 260 famiglie di brevetti con più di 2.700 estensioni territoriali.

Fondato nel 1923 da Oronzo De Nora, il gruppo è leader mondiale nella fornitura di elettrodi per processi elettrochimici (industria cloro-soda, trattamenti galvanici, elettronica, elettroclorazione, prevenzione elettrochimica della corrosione, stoccaggio di energia da fonti rinnovabili e componenti per fuel cells) ed è tra i primi protagonisti nelle tecnologie e processi per la filtrazione e disinfezione delle acque (potabilizzazione, trattamento acque di processo, reflui industriali e civili, trattamento acque di zavorra).

La società ha lanciato in particolare una nuova generazione di elettrodi, essenziali per accrescere le performance e la competitività dell’idrogeno prodotto attraverso elettrolisi alcalina, rendendo sempre più competitiva in termini economici la produzione di idrogeno tramite elettrolisi dell’acqua. In sinergia con il business degli elettrodi, De Nora detiene dal 2015 una partecipazione del 34% in ThyssenKrupp Uhde Chlorine Engineers (TKUCE), tra i leader mondiali nello sviluppo, assemblaggio e installazione di elettrolizzatori alcalini e nella produzione di cloro e soda caustica (si veda altro articolo di BeBeez). La tecnologia degli elettrolizzatori alcalini di TKUCE è impiegata in diversi grandi progetti globali nell’idrogeno.

A quest’ultimo proposito, De Nora lo scorso 5 maggio ha firmato con la Commissione Ue, insieme ad altri produttori europei di elettrolizzatori, una dichiarazione d’intenti nell’ambito della European Clean Hydrogen Alliance. Il documento stabilisce i pilastri di una nuova partnership che mira a facilitare e promuovere l’attuazione delle tecnologie dell’idrogeno verde nell’Unione europea. L’alleanza si pone l’obiettivo di migliorare il quadro normativo attuale al fine di supportare una crescita rapida e sostenibile del mercato dell’idrogeno rinnovabile, perfezionare i programmi di finanziamento dell’Unione Europea per l’implementazione e lo sviluppo delle tecnologie a idrogeno e facilitare l’integrazione delle catene di valore per la produzione di elettrolizzatori all’interno dell’Unione.

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